Grande novità che è arrivata negli ultimi giorni per quanto riguarda il gioco d’azzardo. Si tratta di un settore che da qualche anno sta attraversando una fase di crescita veramente impressionante. E questo trend positivo difficilmente verrà condizionato dal decreto Dignità, le cui deroghe sono ormai finite e, di conseguenza, è entrato definitivamente in vigore lo scorso 15 luglio.
Dando un’occhiata alla lista di alcuni casino online attivi ora in Italia possiamo notare come tante volte ci sia una sponsorizzazione con qualche azienda piuttosto che con diverse squadre sportive. Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto anche diversi eventi sponsorizzati proprio da società di scommesse: adesso, però, dovrà cambiare tutto.
Il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo
Cerchiamo di capire meglio, però, cosa comporta la definitiva entrata in vigore del decreto Dignità per le varie piattaforme che operano nel mondo del gioco d’azzardo legale sul web. In sostanza, ciò che emerge con maggiore intensità è il divieto di sponsorizzazione e la pubblicità del gioco d’azzardo.
Quindi, non ci saranno più le classiche pubblicità sui canali televisivi, non solo quelli tradizionali, ma pure le tv a pagamento, mentre dovremo scordarci anche di tutte le varie sponsorizzazioni che hanno portato diverse società di scommesse a comparire sulle maglie delle società di calcio, piuttosto che di tanti altri sport, come ad esempio la pallacanestro.
Stesso discorso anche per gli eventi sportivi, che non potranno più essere sponsorizzati da parte delle società di scommesse. Ci saranno alcuni aspetti che, però, rimarranno leciti. Infatti, questo divieto non va a toccare le lotterie nazionali, ma nemmeno tutte quelle informazioni di servizio che si riferiscono a jackpot, montepremi, ma anche le quote relative alle varie scommesse.
E tutte le aziende che attualmente usufruiscono di queste sponsorizzazioni, pubblicizzando le società di scommesse, dovranno adeguarsi in men che non si dica. Infatti, le sanzioni che sono previste per chi trasgredisce sono davvero pesanti, dal momento che difficilmente si scende sotto la soglia dei 50 mila euro, ma in ogni caso sono pari al 20% del valore assegnato al contratto di sponsorizzazione.
Tutto è inizio un anno fa
Un percorso molto particolare, visto che tutto è iniziato un anno fa, quando il decreto venne, in poche parole, bloccato sul nascere grazie ad una deroga che venne inserita dal Governo all’interno della manovra di bilancio. L’emendamento in questione, quindi, ebbe l’effetto di sospendere il divieto in riferimento ai contratti di sponsorizzazione che erano già stati sottoscritti. Ebbene, dallo scorso 15 luglio, questa fase è finita e non ci sono più deroghe.
L’imperativo di non pubblicizzare il gioco d’azzardo riguarda anche tutte quelle citazioni o messaggio audio/visivi che potrebbero comparire in televisione. Stessa sorte è toccata pure a loghi e marchi delle varie aziende di scommesse. Queste ultime hanno provato a fare ricorso con l’Agcom, ma in realtà le linee guida si sono solo leggermente ammorbidite.